Francesco Di Giovanni. Mondi Migliori | Maria Livia Brunelli Home Gallery (Su Exibart)

Francesco Di Giovanni. Mondi Migliori | Maria Livia Brunelli Home Gallery (Su Exibart)

di Vincenzo D’Argenio

FerraraFino al 16.XI.2019Agnese Purgatorio e Francesco Di Giovanni sono i protagonisti di una doppia personale nella MLB Home Gallery presentata durante la tredicesima edizione di Internazionale a Ferrara

“Mondi Migliori” è la doppia personale di Agnese Purgatorio (Bari, 1964) e Francesco Di Giovanni (Catania, 1991), ospitata nelle sale della MLB Home Gallery di Ferrara ed organizzata da Maria Livia Brunelli con Pierre Andrè Podbielski, patron dell’omonimo spazio milanese, con i testi critici di Martina Corgnati e Maria Chiara Wang. Occasione per la collaborazione è stata la XIII edizione di “Internazionale a Ferrara”, una delle iniziative più significative del panorama culturale italiano che ha visto i due artisti indagare i temi tristemente attuali dell’esodo e della migrazione. In entrambi i casi i lavori fotografici hanno come protagonisti bambini e adolescenti, caricandosi però in qualche modo di messaggi positivi e di riscatto.

In This side of Paradise l’attraversamento dei confini tra cronaca e surreale caratterizzano il lavoro della Purgatorio, che, con i suoi foto-collage digitali, inserisce figure di bambini nei boschi: “il bosco come metafora del confine” afferma, protetti da guardiane immaginarie, spiriti che ricordano delle amazzoni e che affiorano per diventare simbolo della rinascita in una sorta di rituale di iniziazione/purificazione. Scenari a confronto con l’altro lavoro della serie Nella Clandestinità, che campeggia sulla parete principale della seconda sala della casa galleria, nel quale una folla incerta di migranti attraversa un precario ponte costituito da una cartina geografica del Bel Paese che galleggia sul mediterraneo. Alla testa del corteo una artista incinta che guarda verso il futuro. Personaggio questo che la Purgatorio carica di senso a sottolinenare la sua visione della figura dell’artista come guida sociale e “politica”. Chiude il cerchio, non a caso, la video-installazione Cerebrale, nella quale le voci di donne yazide, del Kurdistan iracheno, raccontano la loro fuga dai territori occupati mentre una bambina, che sembra giocare con un megafono, in un loop a tratti ipnotico mette in atto il rituale dello girare intorno ad un ulivo secolare.

Nel video e nelle fotografie di Di Giovanni protagonista è ancora una volta una bambina che, “armata” di nastro da pacchi con l’inequivocabile scritta ‘FRAGILE’, imballa una bandiera dell’Europa quasi a voler tentare di proteggere gli elementi che costituiscono una comunità sempre più minata nella propria stabilità e integrità (anche morale). L’unica stella della bandiera europea che rimane visibile rappresenta in qualche modo una speranza di salvezza a cui la piccola Sami, etiope di dieci anni, si è aggrappata per ricominciare una nuova vita: Di Giovanni ci racconta che è quella dell’Italia, paese in cui Sami ha trovato una famiglia adottiva che la ha accolta permettendole di ricostruirsi una nuova vita. The Flag Relocation è solo l’ultimo capitolo della ricerca artistica dell’artista catanese fondata sul tema della ricollocazione. Grazie alla metafora del trasloco, estesa ad ambiti e a contesti differenti, l’artista si fa portavoce di una filosofia della migrazione argomentata visivamente mediante la produzione e l’utilizzo di differenti linguaggi.

mostra vistata il 4 ottobre 2019

Articolo completo: https://www.exibart.com/senza-categoria/agnese-purgatorio-francesco-di-giovanni-mondi-migliori-maria-livia-brunelli-home-gallery/

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