FRANCESCO DI GIOVANNI MONDI MIGLIORI

FRANCESCO DI GIOVANNI MONDI MIGLIORI

presso Virgilio Finance Via Gerolamo Borgazzi 4 – Milano in collaborazione con MLB Maria Livia Brunelli Gallery e Podbielski Contemporary

Agnese Purgatorio e Francesco Di Giovanni indagano con delicatezza le tematiche dell’esodo e delle migrazioni che hanno per protagonisti bambini e adolescenti, infondendo un messaggio di speranza e indicando la via di un possibile riscatto.

l temi della migrazione, dei diritti umani, della clandestinità e dell’attraversamento dei confini hanno da sempre caratterizzato il lavoro di Agnese Purgatorio, che nel tempo ha sperimentato fotografia, collage, performance, installazioni, scultura, scrittura e suono inseguendo le tracce di memorie personali e collettive. Nella mostra l’artista presenta una serie di collage digitali, appartenenti alla serie Dalla Clandestinità, e alcuni inediti della serie This side of Paradise. Due scenari opposti a confronto: da un lato una folla incerta di migranti instabile sul precario ponte costituito da una cartina geografica dell’Italia che galleggia sul mare, capitanata da un’artista incinta, dall’aspetto temerario e dallo sguardo visionario; dall’altro lato bambini e persone adulte in fuga che superano i margini della boscaglia protette da guardiane immaginarie e guerriere ardite, quasi amazzoni, che affiorano per diventare simbolo della rinascita in una specie di rituale di iniziazione, di purificazione, che allontana le avversità. In entrambi i casi una migrazione metaforica e silenziosa che racconta quella vera in una atmosfera quasi surreale.  Come scrive Martina Corgnati, “le sue opere fotografiche, video e installative, le hanno consentito di costruire, nel tempo, una autentica poetica basata fondamentalmente sul concetto di esule, di clandestino”.

Nel video e nelle fotografie di Francesco Di Giovanni protagonista è invece una bambina etiope di dieci anni che, col il nastro ‘fragile’, imballa la bandiera europea. Il nastro è impiegato per tenere assieme e per proteggere gli elementi che costituiscono una comunità talvolta minata nella propria unità e stabilità. L’unica stella della bandiera europea che rimane visibile rappresenta l’àncora di salvezza a cui la piccola Sami si è aggrappata per cominciare una nuova vita: è quella dell’Italia, il paese in cui lei è stata adottata e che le ha permesso di ricostruirsi una famiglia. “The Flag Relocation”, come sottolinea Maria Chiara Wang, “è l’ultimo capitolo della ricerca artistica di Francesco Di Giovanni fondata sul tema della ricollocazione. Grazie alla metafora del trasloco, estesa negli anni ad ambiti e a contesti differenti, l’artista si fa portavoce di una filosofia della migrazione argomentata visivamente mediante la produzione di media eterogenei come performance, fotografia, video e installazioni”. La stessa opera è stata presentata nella mostra Da Guarene all’Etna 2019, Boiling Projects a cura di Filippo Maggia a Guarene d’Alba nella storica sede della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, dove erano esposti venticinque esponenti della attuale ricerca fotografica italiana.

La mostra è visitabile dal 12 dicembre 2019 fino al 19 aprile 2020.

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